Attualità
Giuliano Bortolomiol e il sogno del Prosecco
Il libro è uscito nel 2008, all’interno di quella che considero la collana più entusiasmante (perché più difficile) generata dall’attività di Veronelli Editore: I Semi.
Questo è l’ultimo dei 21 pubblicati, uno dei due tradotti anche in inglese e uno dei più complessi nella gestazione e costruzione. Scritto oltretutto da un autore – Ettore Gobbato – “fuori” dal mondo dell’enogastronomia, ma così “dentro” il tema da aver dato alla pubblicazione una valenza, oltre che biografica sulla singola persona (la “mission” de I Semi), di lettura sociale ed etica sul periodo storico (il dopoguerra), sulla vita agricola (l’enorme fatica e solitudine dei contadini), su una terra – il Prosecco – vessata, tribolata ma rigenerata dalla concretezza e dai sogni di chi non accettava per essa – Giuliano Bortolomiol in primis – un futuro sbiadito.
Mi piace aggiungere che “le” Bortolomiol (azienda totalmente al femminile) hanno inteso la pubblicazione nei termini di autentica, intelligente promozione di sé e del Prosecco intero (terra, storia, concetto, vino), con una continuità non interrottasi neanche dopo la chiusura di Veronelli Editore e che mi gratifica assai.
Non solo ininterrotta, ma – Elvira in prima linea – con azioni significative, tra cui quella in Londra (“composta”, in esclusivo tennis club: noblesse oblige) e quella – esaltante – di New York, due anni fa.
L’ultima, io assente per impegni editoriali altri (il tour di presentazione del libro su Gino Veronelli), lo scorso 13 dicembre, a Treviso. Il cui resoconto “bortolomiano” qui sotto riproduco (Gian Arturo Rota)
Presso la libreria Marton-Ubik di Treviso, Bortolomiol ha presentato Giuliano Bortolomiol. Il Sogno del Prosecco. Ospiti d’eccezione l’autore Ettore Gobbato e Fulvio Ervas, già autore del libro Finché c’è Prosecco c’è Speranza, guidati dal giornalista e scrittore Mario Anton Orefice.
Hanno raccontato la storia di Giuliano, un uomo che ha trasformato il suo territorio contribuendo a portare il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG ad essere famoso in tutto il mondo.
Dopo il lancio dell’opera nel 2008, in questa prima tappa trevigiana è stata presentata l’edizione in inglese del libro, inaugurando un roadshow internazionale ora porterà il libro in diverse città in Italia, Europa e Stati Uniti.
Elvira Bortolomiol ha introdotto la serata sottolineando l’importanza di questo libro come ‘seme’ per diffondere la conoscenza di un territorio ancor prima che di un prodotto: Veronelli Editore infatti ha inserito quest’opera nella collana “Semi” – I Protagonisti delle Culture Materiali, che raccoglie storie di persone, sia uomini che donne, che hanno lavorato e vissuto a favore della terra.
La serata si è svolta seguendo l’intreccio di due “storie di Prosecco”: quella reale di Giuliano e quella fantastica dell’ispettore Stucky, protagonista del libro di Ervas. Nel mezzo gli interventi di Elvira, a volte ricordi personali del padre, a volte approfondimenti tecnici sul suo operato.
Il racconto si è concluso con un lieto fine: il sogno di Giuliano si è avverato nel 2009 con la DOCG, ovvero maggiore garanzia per il consumatore e più tutela per i produttori per un vino come il Prosecco Superiore, unico al mondo.
A rendere la serata ancora più coinvolgente gli intermezzi musicali della fisarmonica di Damiano Visentin che ha suonato pezzi della cultura popolare contribuendo a creare un’atmosfera d’altri tempi.
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