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Rocca d’Orcia e il rifiorire delle tradizioni

L’amico, quanti anni ormai, Rocco Lettieri, collabora con Lino Forte, imprenditore caparbio e capace che viene dal mondo delle componenti elettroniche e che è entrato circa una decade fa nel campo del vino con l’acquisto di una proprietà, podere Petrucci poi podere Forte, in Castiglione d’Orcia.
Una sorta di anfiteatro naturale che ha acquisito quasi “morente” e voluto rivitalizzare con tutt’una serie di interventi (in vigna, in campagna, in cantina), a dir poco prodigiosi, e con una partecipazione individuale di rara intensità e intelligenza, per uno che in agricoltura non è nato ma arrivato.
Tanto che i vini – Petrucci, Petruccino, Guardiavigna – non hanno atteso molto tempo ad affermarsi.
Ora, si è compiuta la fase due della sua impresa: restituire al borgo di Rocca d’Orcia nuova linfa con il

Progetto Rocca d’Orcia,

la cui descrizione lascio proprio alle parole del comunicato di Rocco (per Forte è diventato nel tempo uomo di fiducia):

la frazione Rocca d’Orcia trovasi sopra le suggestive “gole” del fiume torrentizio e dove lo sguardo spazia sulle “crete” e sui campi della sottostante vallata. E’ un piccolo ma delizioso borgo medioevale, con stradine, scorci e con una singolare piazza occupata in larga parte da una cisterna per l’acqua realizzata oltre 750 anni or sono.
Qui, Pasquale Forte, titolare dell’azienda agricola Podere Forte (e in Orsenigo – Como – della Eldor Corporation), ha voluto far rinascere gli spazi che da sempre in questo borgo avevano ospitato le attività legate alla tradizione locale, nel pieno rispetto di un posto capace di trasmettere il fascino della storia.

Dopo quasi 4 anni di recuperi e restauri meticolosi, nel pieno rispetto delle ordinanze dell’Unesco, sono stati aperti:

l’Osteria Perillà, in cui poter assaggiare antichi e nuovi sapori, sotto la guida di Enrico Bartolini, chef del Ristorante Devero di Cavenago, in Brianza. Ogni giorno specialità con prodotti provenienti da agricoltura biologica (in primis del Podere Forte) e da selezionati fornitori locali, privilegiando le risorse naturali delle stagioni.
l’Enoteca Perinquà, che offre una vasta gamma di vini sapientemente selezionati ma anche prodotti gastronomici come le spezie dei monaci di Siloe, i cioccolati di Domori, il sale delle saline di Trapani, le conserve di pomodorini del piennòlo, oltre agli imperdibili salumi di cinta senese del Podere e all’olio biodinamico.


l’Emporio Riamà, dove si possono ritrovare oggetti legati alla tradizione toscana del vino, interessanti prodotti artigianali per la casa, sia tradizionali che moderni, come i tessuti della stamperia Bertozzi di Gambettola, ma anche i profumi creati da Lorenzo Villoresi e prodotti naturali per il corpo e per l’ambiente.
lo Spazio Se, che ospiterà autori di fama internazionale che operano in diversi ambiti. Ad aprire la stagione il fotografo toscano Francesco Radino, uno degli autori più influenti nel panorama della fotografia contemporanea in Italia. Ha esposti i suoi lavori in gallerie e musei italiani, europei, giapponesi e statunitensi.

Progetto Rocca d’Orcia
Via Borgo Maestro, 58  – 53023 Rocca d’Orcia (Siena)
Tel: 0577. 887.263 – 887.551

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