Luigi Veronelli
Appunti sulle paste alimentari
Ho trovato un dattiloscritto veronelliano con annotazioni – sparse, ma con loro sequenza logica – sulle paste alimentari. Penso – ma non v’è alcun riferimento – fossero preparatorie a un articolo, poi non realizzato.
Sono tra il tecnico e lo statistico, o ricevute da qualche ricercatore o lette da documenti, con interiezioni qua e là – le ho evidenziate in grassetto – che dicono del suo stato d’animo rispetto ai dati appresi.
Mi sembrano d’interesse e mi piacerebbe ricevere, da produttori o esperti, commenti.
Gian Arturo Rota
In Canada le produzioni più avanzate, perché esistono meno varietà; danno un raccolto più omogeneo.
In Italia vi sono 130 varietà, ogni anno 30-40 nuove varietà, diverse (ah, le differenze!) regione via regione.
Le produzioni cerealicole sono, ahimè, gestite da grosse aziende.
Le varietà italiane sono più tenaci.
La qualità dei grani del sud Italia è eccellente, forse – posso affermarlo con certezza? – la migliore lungo il Mediterraneo.
I grani del Sud sono i migliori (son anni e anni che lo ripeto; il nostri sud è una reale miniera).
Negli anni 80 la ricerca puntava sulla quantità, oggi sulla qualità.
Negli anni 90 andavano di moda i grani francesi, più colorati. Maledette mode!
La questione dei diversi tipi di grano usati è importante (anche per me): neppur poche, mi dicono, ie aziende che non danno alcuna attenzione alle varietà utilizzate.
Tagged cereali, cibo, grani, luigi veronelli, pastasciutta, paste alimentari