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Cibo e sesso nella letteratura francese del ’700
Sono certo che Veronelli si sarebbe goduto come non mai questo libro di Serge Safran.
Lui che ha letto (e tanto amato) gli autori, licenziosi e no, del Settecento, francesi in primis, e la letteratura erotica in genere; lui che ha pubblicato De Sade (Storie, storielle e raccontini); lui che ha sempre rivendicato il diritto alla gioia e combattuto anche contro la demonizzazione del piacere; lui che ha scritto un Breviario libertino (Le edizioni di Monte Vertine, 1984); lui che di sé ha detto: uomo dato alla gola, e a tutti i piaceri sensuali e mondani.
Non poche, mi vien da dire, le affinità tra i due.
L’amore goloso è un percorso nella letteratura francese del tempo, alla ricerca dei testi esaltanti le connessioni tra cibo e sesso (o viceversa) e degli autori che più sono stati capaci di dirci, anche con ferocia e sperimentando loro stessi (ciascuno con le proprie “derive”), che l’uomo realizza la propria gioia nel soddisfacimento dei piaceri, istintivi o indotti, di gola e di carne. Piaceri da vivere e (de)scrivere con giocosità e malizia piene, ambiguità ed esplicitazione ad un tempo, fuori dal giogo delle convenzioni e/o costrizioni imposte.
“Una letteratura dove la libertà di dire afferra alla vita la realtà, dove il vissuto prevale sulla morale, sull’ipocrisia e sull’orrenda noia di vivere“, precisa Safran nella “paradigmatica” introduzione.
Si tratta di un viaggio “organizzato”, ovvero suddiviso da capitoli che costituiscono la premessa dell’assunto: le virtù afrodisiache degli alimenti, per cui… dalla tavola al letto.
Nell’ordine: cioccolato, ostriche, caffè, tabacco, Champagne, Venere e bacco, i vini, i liquori. Con due chiose sui generis: le ebbrezze e nutrirsi d’amore.
Da divertirsi.
Serge Safran
L’amore goloso. Libertinaggio gastronomico nel XVIII secolo
Le Lettere, 18€
www.lettere.it
Tagged afrodisiaci, cibo, letteratura erotica, libertinaggio, safran, sesso, veronelli