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Il vino nelle garzantine. Con un omaggio a Veronelli
Tra le Garzantine – chi non le ha usate, foss’anche per una volta sola, durante gli anni della scuola? – ve n’è una dedicata al vino. Un fatto importante: il tema è entrato con forza, oltre che nel vivere sociale, nel clima culturale del nostro paese.
Ha curato l’opera il bocconiano, non esperto in senso stretto, ma sommelier e conoscitore del mondo del vino, Paolo Della Rosa; ha fatto un’intelligente, non scontata e per certi versi anche coraggiosa, selezione (com’è nella tradizione delle garzantine) degli argomenti e delle singole voci; ha privilegiato un’esposizione “democratica”, capace di interessare sia gli amatori sia i professionisti, e un linguaggio lontano dai nozionismi accademici e dagli snobismi specialistici. Proprio per ciò, le assenze non pregiudicano il più che apprezzabile risultato.
Last but… l’omaggio a Luigi Veronelli. Lo chiamo omaggio, con qualche presunzione: Della Rosa sembra guardarlo come un’icona e lo cita più volte, la prima delle quali in apertura di presentazione (eccolo, il vero omaggio) con l’aforisma suo forse più bello: Il vino è il canto della terra verso il cielo.
Della Rosa sembra anche averne colto i due aspetti che sempre hanno in lui coesistito senza contrasto: l’idealismo del pensatore/innovatore e il pragmatismo del critico/polemista.
Si tratta di un riconoscimento per il ruolo, decisivo, nell’affermazione della cultura enogastronomica italiana, e della sottolineatura per le intuizioni e i suggerimenti che hanno portato, chi ha ascoltato le prime e messo in atto i secondi, ad una maggiore consapevolezza di sé e al successo.
Garzanti Editore
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Tagged degustazione, enologia, garzantine, veronelli, vino, viticultura