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Vernaccia di San Gimignano: un vino, un libro
Basta scorrere i nomi degli autori dei testi – Attilio Scienza, Carlo Macchi, Zeffiro Ciuffoletti, Leonardo Romanelli – per capire di aver a che fare con una pubblicazione seria, documentata, sostanziosa, e ad un tempo di scorrevole, quasi allegra, scrittura. Curiosa, l’impaginazione, un po’ “post-moderna”, a tratti, secondo me, non del tutto lineare.
L’opera è Vernaccia di San Gimignano, ritratto di uno dei vini, sul piano storico-letterario, più citati e presenti, dalla primissima citazione – anno 1032, in documento notarile – al 1993, l’anno del riconoscimento della Docg, 33 anni dopo la Doc del 1966, prima in Italia.
L’originalità della pubblicazione sta, e solo in apparenza è sottolineatura banale, nel tentativo di completezza: dalla terra (intesa come origine, topos), al paesaggio (il contesto geografico e le strutture sociali da esso sviluppatesi), alle peculiarità specifiche (geologia, enologia, genetica, analisi sensoriale) del sangimignanese, dal mondo della produzione (la descrizione di 20 aziende) alla tavola (le ricette, Vernaccia protagonista o ingrediente speciale, di Marco Stabile).
Un lavoro “interdisciplinare” assai efficace e portatore di un puntuale messaggio che, in epoca di diffusa semplificazione, o per converso, sclerotizzazione del vivere, non va dimenticato: il vino è la somma di più voci – natura/uomo/tecnica/ricerca – le cui conoscenza e armonia sono sempre più necessarie, non solo per produrre bene, anche con coscienza.
Last but… M’ha fatto gran piacere che l’editore abbia voluto inserire alcune pagine con le citazioni più belle e pregnanti sulla Vernaccia, di Mario Soldati e di Luigi Veronelli. Un gran bell’omaggio.
Gian Arturo Rota
Vernaccia di San Gimignano
AA.VV., Carlo Cambi Editore, 16€
www.carlocambieditore.it
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