Attualità
Franco Biondi Santi: il gentleman del Brunello
Come non unirmi, con sentimento di tristezza, alla coralità delle voci sulla notizia della scomparsa di
Franco Biondi Santi?
A parte la conoscenza personale e la testimonianza che posso dare sul bel rapporto tra lui e Gino Veronelli, ho condiviso con lui un’importante e dialettica esperienza editoriale: la pubblicazione della sua biografia (Franco Biondi Santi – Il gentleman del Brunello) nella collana I Semi – I protagonisti della cultura materiale, autrice Kerin O’ Keefe, rigorosa giornalista e scrittrice americana, che ne curata anche la versione inglese (“spettacolare” fu l’idea, in un certo numero di librerie italiane, dell’allestimento di vetrine: libro + bottiglia factice).
Una biografia di cui lui stesso andava orgoglioso, non solo perchè si racconta della sua famiglia e di lui, soprattutto perchè “l’eleganza toscana, la tenuta dei Biondi Santi, la storia di un uomo si confondono con la storia del made in Italy, di un vino che in un secolo ha fatto parlare di sè in tutto il mondo”.
Un uomo – nel mio ricordo – signorile, risoluto, ostinato, accentratore, ironico, visionario, tradizionale e contemporaneo insieme. Elementi riscontrabili (con preponderanza ora di alcuni ora di altri, a seconda dell’annata) nei suoi Brunello.
(Gian Arturo Rota)
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