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Un giardino per Veronelli a Milano. Prevista però è una via

ginomanoviso

 

“Alfredo Zini, ristoratore milanese e consigliere della Camera di Commercio, con Italia a Tavola ed esponenti del mondo del vino e della ristorazione”,  leggo su Milano Italia, a firma Andrea Radic, “lancia una petizione al Sindaco Giuliano Pisapia per dedicare un giardino o una via al celebre scrittore e critico… per onorare la memoria di un uomo che ha lasciato il segno nell’enogastronomia, affinché venga dato il giusto valore ad una figura importante dell’enogastronomia italiana. Nell’anno dell’Expo e a dieci anni dalla sua scomparsa, è un dovere della società e della città di Milano”.

Luigi Veronelli è stato molto di più di uno scrittore e critico enogastronomo, grazie alla sua capacità di rivoluzionare la comunicazione del vino e della ristorazione italiana nel mondo; la Guida Oro I Vini di Veronelli è stata infatti la prima guida ai vini italiana, erede degli storici cataloghi pubblicati sin dal 1961 da Luigi Veronelli.
Veronelli viene ricordato come una delle figure centrali nella valorizzazione e nella diffusione del patrimonio enogastronomico italiano. Antesignano di scelte e punti di vista che poi sono entrati nell’uso comune e protagonista di caparbie battaglie per la preservazione delle diversità nel campo della produzione agricola e alimentare”
.

È inoltre prevista, per gennaio 2015, l’inaugurazione di una mostra dedicata a Veronelli alla Triennale di Milano.

Ringrazio Alfredo Zini e tutti coloro che si sono uniti a lui per la petizione, oltre che Andrea Radic per il bel pezzo.
Anche Gianni Mura, dalle pagine di La Repubblica aveva lanciato appello simile.
Per quel che ho letto – proprio La Repubblica, domenica 7 settembre – Sindaco e amministrazione comunale avrebbero deliberato e individuato la zona, il quartiere dell’Isola (dove Veronelli è nato); starebbero solo verificando tra due possibilità, la via da intestare.
Ricordo che ad oggi sono tre le località che hanno una via o una piazza Veronelli: Grazzano Visconti (Piacenza), Fivizzano (Massa Carrara) e Bergamo.

Quanto alla mostra, preciso: prodotta dal Comitato decennale Luigi Veronelli e dalla Triennale Milano, si terrà in Triennale, sala dell’Impluvium, dal 20 gennaio al 22 febbraio. Curatori: Alberto Capatti, Aldo Colonetti, Gian Arturo Rota. Progettisti: Anna Steiner e Franco Origoni.
Il cuore sarà simbolicamente rappresentato da una trasposizione della sua grande e leggendaria cantina.
E accanto a questa, il racconto di grandi storie emblematiche.
Ma non si tratterà di un percorso enocentrico, piuttosto il vino sarà il punto di avvio per mettere a fuoco – grazie alla ricca documentazione dell’importante archivio – la complessa personalità di Veronelli: dal suo rapporto con la filosofia e l’editoria, a quello con la cultura del cibo e i prodotti della terra, alla sua attenzione per gli strumenti della tavola.

Gian Arturo Rota

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