Attualità
Nove anni dalla scomparsa. Tre modi per ricordare Veronelli
Oggi cade il nono anniversario della scomparsa di Gino.
Mi piace ricordarlo con tre fatti, recenti e propositivi, in suo nome.
Al centro, sempre, l’Uomo e la Terra.
1, l’estratto dell’intervento di Giorgio Erioli, coriaceo vignaiolo sui colli bolognesi, al convegno La rilevanza della meditazione: dal vino alla vita, durante la rassegna sui vini passiti a Zola Predosa:
L’espressione “vini da meditazione” è stata coniata dal grande Luigi Veronelli che pubblicò uno specifico catalogo nel 1992 per togliere questa categoria, che oggi sappiamo quanto sia importante, dall’angolo dei poco considerati.
Vini da meditazione, ovvero generalmente dolci oppure grandi vini rossi e anche bianchi molto importanti, longevi, complessi, con una loro anima importante…
Vini che per questo hanno bisogno di un approccio calmo, riflessivo, distensivo, aperti al grande piacere che possono dare alle nostre papille e simili per l’appunto al piacere mentale e spirituale che la meditazione può dare…
Rappresentano anche un importante elemento di cultura, parlo anche come produttore.
Nascono infatti da conoscenze molto lunghe nel tempo che si sommano di generazione in generazione, abbisognano di tecniche molto ricercate e preziose, create per l’appunto al fine di raggiungere un vino che deve generare dentro di noi piacere per ricchezza e profondità, una vera “quintessenza”… Così, ci conducono ad un certo raccoglimento.
Ecco, la parola raccoglimento ci guida così vicino al vero significato di meditazione…
Sono i vini più vecchi nel mondo (il vino quando nacque era dolce) e noi pensiamo sia venuto il momento di reintrodurli non soltanto per il nostro piacere o valore nutritivo, ma anche per riaffermare il loro valore culturale e storico.
Prodotti e bevuti dagli antenati dei nostri antenati… Quella sì che era vera meditazione!
Pensate in questo momento se qui ci fosse ancora con noi Luigi Veronelli, come sarebbe contento…
2, l’uscita di due libri.
- Il primo è la guida Vignaioli e Vini d’Italia, di Luciano Ferrano e Luca Gardini, edito dal Corriere della Sera: un viaggio attraverso 200 produttori d’eccellenza italiana, grandi e piccoli artigiani, uniti dalla passione per la terra. Non ci sono classifiche né voti, nessun simbolo. Ci sono invece i volti dei vignaioli, le loro storie.
Gli autori lo dedicano alla memoria di Veronelli, “com’è possibile constatare, sfogliando le pagine”, scrive Aldo Grasso.- Il secondo è Di vino e d’altro ancora, di Vincenzo Reda, edizioni del Capricorno: un personalissimo viaggio alla scoperta di di vino, cibo, territori, culture.
L’autore lo dedica interamente a lui, con una sottolineatura insolita: Questo libro è dedicato a Luigi Veronelli, Gino per gli amici. La dedica però riguarda in maniera particolare quel che è stato l’uomo, l’adolescente, il candido anarchico dai malati occhi chiari e lo sguardo sempre, fino all’ultimo, animato di curiosità, stupore e disincanto. Assai più che un uomo di vino.
3, l’incontro sulle De.Co. di domani a Vicenza, per stimolo di Vladimiro Riva, direttore del consorzio Vicenza è:
Le denominazioni comunali, invenzione di Gino Veronelli, crescono nel vicentino, tanto che è la provincia con il maggior numero di prodotti e di piatti De.Co.
I Comuni De.Co. si incontrano a Villa Cordellina per eleggere i rappresentanti nel Tavolo di coordinamento, per dare vita al gruppo degli Amici delle De.Co., per valutare il percorso fatto finora e il programma di azioni per il 2014.
Seguirà l’assemblea pubblica, con rappresentanti Pro loco, dei produttori e ristoratori, e la tavola rotonda condotta da Antonio Di Lorenzo, che coinvolgerà vari propugnatori dell’idea veroneliana. Temi: marketing territoriale favorito dalle De.Co., la costituzione di una rete FederDeco e il percorso da avviare per Expo 2015.
Alla fine degustazione De.Co. a cura della Magnifica Confraternita dei ristoratori De.Co.
Gian Arturo Rota
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