Attualità
Premio Francesco Arrigoni 2015 a Guglielmo Locatelli
IL PREMIO FRANCESCO ARRIGONI 2015
A GUGLIELMO LOCATELLI
“Dopo Libera e i pescatori di Lampedusa, il premio che ricorda Francesco Arrigoni è attribuito a Guglielmo Locatelli.
Una persona, non un’associazione o un gruppo. Una persona non isolata, perché ha coinvolto la famiglia nel salvare dall’estinzione un formaggio raro, lo Strachitunt.
Il premio vuol essere un riconoscimento al duro lavoro del casaro, sui pascoli di montagna.
Un lavoro che Guglielmo ha iniziato da ragazzo e ancora oggi, passata l’ottantina, non ha abbandonato.
Un lavoro che altri definirebbero una missione.
La giuria, che preferisce volare basso, applaude in Guglielmo Locatelli un infaticabile camminatore sui sentieri della storia, delle radici, delle tradizioni, un luminoso esempio di “operaio dell’ombra” che s’è impegnato per tramandare e salvare quel che di bello e buono sanno offrire i monti di Lombardia.
Lo Strachitunt può solo ringraziarlo, e noi con lui”.
È la motivazione della terza edizione del Premio Francesco Arrigoni che sarà consegnato dalla moglie Antonella Colleoni insieme ai figli e alla giuria, domenica 3 maggio alle 11 nel monastero San Pietro in Lamosa di Provaglio (Brescia), al casaro, bergamasco, Guglielmo Locatelli.
Il premio, attribuito da una giuria che ha per presidente Antonella Colleoni, moglie di Francesco, e suo figlio Dante tra i giurati – gli altri giurati sono amici di Francesco e compagni di strada – ha cadenza annuale e viene assegnato, il giorno del compleanno di Francesco, il 4 maggio appunto “a una iniziativa contraddistinta da una forte valenza etica”.
Consiste in 5.000€ e un oggetto artistico realizzato da un allievo della scuola d’Arti e Mestieri F. Ricchino di Rovato.
Tre le caratteristiche fisse dell’opera: un pezzo di roccia, a ricordare la passione di Francesco per la montagna e le arrampicate, un cuore a ricordare la sua generosità (fino all’espianto degli organi) e la sua passione civile.
E qualcosa che spunta dalla roccia, forse una vite, perché gli uomini possono morire, le idee no: sono come semi, portati dal vento o dagli uomini di buona volontà.
L’autrice di questa edizione è Ilaria Zim Facchi.
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