Attualità
Premio Luigi Veronelli. Assegnati i riconoscimenti
Assegnati oggi, nella bellissima sala Caravaggio del centro fieristico di Bergamo, i riconoscimenti del
PREMIO LUIGI VERONELLI
Ecco candidati, vincitori e motivazioni.
CATEGORIA LA TERRA
Un contadino (vignaiolo, o oliandolo, o artigiano alimentare) in grado di esprimere appieno l’istanza del rapporto amoroso con la terra.
Candidati: Gianfranco Comincioli, oliandolo bresciano – Guglielmo Locatelli, casaro bergamasco – Francesco Paolo Valentini, vignaiolo abruzzese.
Vincitore: Francesco Paolo Valentini
Motivazione: Per la sua capacità di interpretare con umiltà e filologico scrupolo la difficile eredità trasmessagli dal padre, Edoardo. Perserverando nell’amare le sue vigne, oltre che allevare e vinificare, nel rigore di una tradizione autentica e non legata a effimere mode, i due problematici vitigni: Montepulciano e Trebbiano d’Abruzzo. Con risultati qualitativi insuperati.
CATEGORIA LE LETTERE
un letterato (giornalista, scrittore, saggista, poeta, e via discorrendo) che si sia occupato a fondo e meritoriamente di gastronomia.
Candidati: Pierluigi Gorgoni, giovane writer – Massimo Montanari, docente di storia medievale all’università di Bologna – Graziano Pozzetto, scrittore marchigiano/romagnolo
Vincitore: Massimo Montanari
Motivazione: Ha messo al servizio delle civiltà rurale e della tavola la sua sapienza accademica di medievalista; di entrambe ha studiato e definito le strutture economiche, istituzionali, culturali in ogni società, dalle premoderne alle contemporanee, trovando nella storia dell’alimentazione un importante grimaldello intellettuale per comprendere i moti più significativi dell’umana evoluzione.
CATEGORIA COMUNI DE.CO.
Comuni a De.Co.: a un Comune che rivendichi almeno una De.Co., e che si sia distinto nella salvaguardia dei prodotti, naturali o manufatti, del proprio territorio.
Candidati: Comune di Felizzano (Alessandria) – Comune di Milano – Comune di Modica (Ragusa)
Vincitore: Milano
Motivazione: Nella città della finanza e della moda, l’amministrazione comunale ha saputo recuperare una tradizione gastronomica per anni trascurata o snaturata dall’industria, e rinsaldare quel legame con la terra sfaldatosi dal boom economico in poi. L’adozione della De.Co. – per panettone e michetta prima, poi per i piatti classici milanesi: costoletta, ossobuco, risotto, cassoeula, minestrone, rostin negàa, mondeghili e barbajada – è stato un passo decisivo.
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