Attualità
Protagonista la natura. Le Sincette e la biodinamica
Non un cambiamento improvviso, a seguire l’onda di facili mode, ma meditato bene e a lungo.
Ruggero Brunori, imprenditore agricolo/vitivinicolo dal 1978, ha avviato il passaggio dalla produzione convenzionale a quella biodinamica una dozzina di anni fa, senza sonori proclami ma con una programmazione metodica e risoluta, con un modello di agricoltura sano e rispettoso della terra, supportato da rigore scientifico.
Una riconversione totale, che ha coinvolto non solo gli aspetti tecnico-produttivi; dal mutamento del nome dell’azienda (Le Sincette, rispetto a Cascina La Pertica, è individuale, non comune, non confondibile), alla semplificazione dei nomi dei vini (ora composti solo dalla denominazione e dal vitigno corrispondente, tranne che per Zalte, da cabernet sauvignon e merlot, in quanto antico toponimo), al ripensamento dell’immagine (un monogramma calligrafico LS – iniziali del nome – che si ispira al movimento dei fili d’erba, più un simbolo geometrico in richiamo alle fasi lunari, così importanti per i cicli naturali e di lavorazione in vigna), su progetto di SGA (www.sgaitalia.it).
Serietà, molta serietà e non ricerca di una nuova e diversa legittimità. Nuovo è il credo in una diversa agricoltura.
Maturato con l’aiuto di un consulente francese, tra i più esperti, attenti e sensibili in tema di biodinamica: Jacques Mell (www.biodynamieconseil.com), trenta e più anni di conoscenze, studi, esperienze.
E proprio lui, Ruggero ha voluto con sé al battesimo dei vini targati biodinamici; fosse lui a dialogare con i giornalisti ospiti, ad illustrare, più che cos’è, perchè abbracciare questa nuova agricoltura che, sostiene con inossidabile convinzione, modifica in meglio il rapporto dell’uomo con la natura.
Ne è uscito un confronto inaspettatamente molto serrato, dai botta e risposta dialettici, dalle curiosità sulla reale affermazione della biodinamica come una delle risposte (la risposta?) al miglioramento della qualità (dei prodotti, della vita) da un lato, dall’altro alla maggiore e migliore tutela dell’ambiente.
“E’ la qualità intrinseca dei prodotti“, dichiara Mell, “sono le forze in essi contenute, e non parlo qui a livello di analisi chimico-fisiche, che permetteranno agli uomini di pensare in modo sano. È il contadino che, modellando il paesaggio in modo armonico, fornirà una cornice di vita appagante alle riflessioni degli uomini”.
Quanto ai vini assaggiati – lo Chardonnay, il Marzemino, il Chiaretto e il Groppello, tutti segnati da doti di pulizia, mineralità, signorilità e carattere – va detto che già, con la viticoltura convenzionale, erano molto validi.
Più validi? Non so dirlo.
Forse più autenticamente riconducibili alle caratteristiche della terra di provenienza, se è vero che uno dei pilastri della pratica biodinamica (l’altro è mantenere la sanità delle piante perché resistano ale malattie) è la rigenerazione del suolo sia per l’influenza delle forze cosmiche sia attraverso il lavoro, ad esse direttamente collegato, dell’uomo (quest’ultimo ha più che altro, il compito di ascoltare la terra e di assecondarne coscienziosamente le necessità).
Sta di fatto che, per l’evidente soddisfazione di Ruggero (nella foto), nonchè di Andrea Salvetti, il suo agronomo e, forse, l’intima gioia di Mell, i vini sono piaciuti.
Info:Le Sincette – Azienda Agricola Biodinamica
Via Rosario 44, Picedo di Polpenazze del Garda (BS), Tel.0365 651471
www.lesincette.it
Tagged biodinamica, biodynamieconseil, cascina la pertica, le sincette, natura, rudolf steiner, ruggero brunori, valtenesi, vini del garda
Protagonista la natura. Le Sincette e la biodinamica | Casa Veronelli | Wine in Tuscany | Scoop.itlug 9, 2012 at 10:10
[...] Non un cambiamento improvviso, a seguire l'onda di facili mode, ma meditato bene e a lungo. Ruggero Brunori, imprenditore agricolo/vitivinicolo dal 1978, ha avviato il passaggio dalla produzione convenzionale a quella … [...]