Luigi Veronelli
Le sue mani tra le mie
Sto poco con Gianni Brera e me ne spiaccio al di là di ogni giustificazione.
Ghe vedi pu ed i suoi libri – così come succede per gli scritti dei poeti – si vuotano letti da occhi altrui.
Ho un’unica via per il rincontro: camminare le osterie (le poche rimaste) e le campagne che percorrevamo assieme.
Le vedrò – proprio per i miei occhi che si spengono – anche nelle giornate più limpide come fossero immerse in una nebbia impalpabile.
Mi consolerà pensare che Gianni amava la nebbia e, ci scommetto, mi parrà, ad un certo momento di avere le sue mani tra le mie.
Non dovesse succedere mi basterà piegarmi e immergerle, in un solco di vite.
Lì, le sue, ci sono nel reale.
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