Luigi Veronelli
Gli articoli numero uno: L’Espresso
Con L’Espresso, settimanale, Veronelli ha collaborato dal 1981 al 1999
Titolo delle rubriche: La bottiglia – Gli itinerari del vino.
Per la testata ha anche realizzato degli speciali.
Se io tolgo un crine da una coda di cavallo, la coda resta tale; se ne tolgo un altro pure, e così via fin quando arrivo a un crine solo, che, a rigore, dovrebbe chiamarsi ugualmente coda.
L’antico sofisma mi torna alla mente ogni volta (maledetti loro, succede spesso), che bevo – o meglio: assaggio – un vino su cui s’è esercitata la rabbia “enotecnica”. Togli quel’”angolo” e quello e quell’ancora, ne esce un vino ch’è vino solo per modo di dire; senza carattere, senz’anima.
S’intende, io lo rifiuto; e mi rifaccio lo spirito e la bocca con uno dei “miei” vini contadini; ad esempio, con questa Barbera d’Alba cru Cascina Palazzo (si dicono cru, in una zona di vocazione vinosa, le vigne d’eccellenza; e, per estensione, i loro vini) dei fratelli Bera.
Il più giovane dei fratelli è anch’egli enotecnico, ma ha lavorato di persona la vigna, sa quanti affanni e fatiche gli son costati quei grappoli li vinifica con rispetto. L’annata 1978 m’ha dato: colore rosso rubino intenso con rapidi riflessi granati; profumo – più che profumo, un fiato – caldo, composto e contenuto (sentori di viola, di liquirizia di legno e, più attenuato, di sottobosco); sapore asciutto, anche contegnoso e in sé; nerbo saldo e stoffa fitta e lunga.
Vignaiuoli: i fratelli Bera (cui faccio tuttavia un rimprovero: grave errore non aver “sparato” in etichetta, con orgoglio puntuale, il nome del cru), azienda agricola Cascina Palazzo, 12050 Neviglie (Cuneo).
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